In partenza da Gennaio 2026 i nuovi percorsi di gruppo!!
Condividiamo il racconto del gioco realizzato durante una seduta di psicomotricità dal piccolo Marco (nome di fantasia) con la guida della nostra TNPEE Francesca Giglia
L’acchiappa-fantasmi
Ultimo incontro prima della pausa estiva. Marco, 5 anni, entra in stanza con un’inaspettata consapevolezza: “Sai che oggi sono spaventato?”. Poi nel racconto fa il suo ingresso la fantasia: “C’era un fantasma a casa della mia nonna. Sono caduto intanto che mi stavo arrampicando sul divano ed è stato lui a spingermi!”
Abbiamo provato a ricostruire la scena e ad ipotizzare una spiegazione plausibile, ma l’immagine del Fantasma ci ha accompagnato verso il gioco di finzione che ha dato modo di rappresentare in maniera intuitiva, e simpatica, tutte quelle cose e situazioni che “fanno male” e mettono in difficoltà.
Trattandosi di un incontro di saluto a conclusione di una prima parte di percorso durata alcuni mesi, abbiamo sfruttato questa immagine per ripercorrere insieme l’esperienza vissuta, cercando di identificare i “fantasmi” che abbiamo incontrato nei nostri giochi durante gli incontri di psicomotricità.
Abbiamo quindi disegnato i fantasmi su un foglietto e abbiamo dato a ciascuno di loro un nome. A questo punto, mentre Marco teneva chiusi gli occhi, la terapista ha nascosto i foglietti in giro per la stanza, nello spazio di gioco conosciuto e investito durante le sedute psicomotorie. Una volta pronto il setting, Marco, vestiti i panni dell’Acchiappa-fantasmi, è partito alla ricerca. Ogni volta che un foglietto veniva scovato, il fantasma era catturato e veniva inserito in uno scrigno, da dove non poteva scappare. Per intrappolarli e sentirsi al sicuro Marco ha provato a verbalizzare perché le diverse situazioni sono state o sono tuttora scomode/difficili/paurose per lui, e questo momento di riflessione ha permesso alla terapista di rimandargli i progressi raggiunti durante il percorso e i traguardi ancora in costruzione.
Marco ha catturato 8 importanti fantasmi-paure:
- Fantasma della spazzatura e fantasma demolitore (paura della distruzione degli oggetti e della loro perdita): sono stati i primi individuati in modo spontaneo dal bimbo.
- Fantasma del buio (paura di ciò che non è visibile e dell’ignoto): timore che il bambino aveva espresso negli incontri precedenti e che gli ha richiesto fiducia e ascolto nei confronti dell’adulto.
- Fantasma del caos (sensazione di disagio legata alla mancanza di ordine e prevedibilità): insieme alla terapista, si è constatato come lo spazio occupato e saturo dal materiale di gioco costituisse per Marco un grande distrattore, nonché una fonte di nervosismo alla quale non era in grado di porre rimedio in autonomia ma per cui aveva comunque la possibilità di richiedere aiuto.
- Fantasma della voce forte (frustrazione per non riuscire a regolare il proprio modo di parlare): Marco tende, in tutti i contesti di vita, a modulare poco il proprio tono e volume della voce, suscitando così interventi di richiamo da parte dell’adulto ed un’escalation di frustrazione. Individuando questo fantasma, Marco ha dimostrato di aver acquisito consapevolezza di questa sua difficoltà.
- Fantasma del rispettare le regole (fatica a sostenere i limiti imposti dall’altro): come per tuti i bambini, anche per Marco può essere difficile rimanere all’interno dei confini stabiliti dagli adulti di riferimento o, semplicemente, dalle circostanze. In questo fantasma si concentrano le sue esigenze di controllare il flusso degli eventi e di primeggiare sull’altro, ma anche la frustrazione di non poter raggiungere tali obiettivi con gli strumenti di cui dispone (in primo luogo, la sua fervida immaginazione).
- Fantasma dell’aspettare (disagio per l’attesa e il rispetto dei tempi altrui): è uno dei più fastidiosi e difficili da intrappolare, Marco vorrebbe sempre un ritmo di gioco, di azione e conversazione molto alto e sostenuto, ma ha fatto esperienza di come questo fatichi a coesistere con una relazione e una dinamica di gioco ben strutturate per tutti i protagonisti.
- Fantasma della fine dei giochi (opposizione alla richiesta di interrompere un’attività piacevole): assomiglia ad alcuni dei fantasmi già incontrati. Le numerose energie ed idee di Marco hanno spesso reso difficoltoso e irrequieto il momento dei saluti. Nel corso delle sedute si è cercato di spiegare che anche le belle esperienze hanno una fine ed è opportuno impiegare al meglio il tempo a disposizione. Marco si dimostra molto consapevole dello sforzo necessario per intrappolare questo fantasma, soprattutto oggi che dovrà salutare i giochi per un periodo più lungo data la pausa estiva.
Una volta intrappolati tutti i fantasmi, Marco ha rappresentato l’intera scena su un foglio che ha deciso di lasciare in stanza, così da ritrovarlo al suo rientro, mentre ha chiesto di poter portare a casa lo scrigno con i fantasmi per mostrarli ai genitori e raccontare loro quanto vissuto.
La stanza è finalmente libera dai fantasmi, Marco è più consapevole delle sfide che ha affrontato e dei progressi raggiunti, ha capito di essersi messo in gioco ed essere cresciuto di settimana in settimana, forse è riuscito a dare un significato più concreto ai giochi che ha sperimentato negli ultimi mesi. Ora è pronto per salutare il materiale, la stanza e la terapista e dare appuntamento a tutti al rientro.
Le nostre precedenti proposte per le attività di gruppo:
Crea il tuo sito web con Webador